giovedì 18 ottobre 2007

Rifiuti e Incenerimento

Ho assistito alla conferenza di Stefano Montanari e Federico Valerio sul problema dei rifiuti e del loro smaltimento.
Dopo la loro esposizione la discussione si è concentrata sulla situazione locale e sulla questione dell'inceneritore di Cà del Bue a Verona.

Riporto per punti sintetizzando, e quindi inevitabilmente risultando troppo approssimativo... ma c'è tutto il materiale in rete per l'approfondimento. L'obiettivo è quello di poter riportare gli elementi fondamentali, giusto da rendere l'idea dell'argomento in breve. Inoltre non ho le competenze per affrontarlo in modo più preciso e non escludo nemmeno, che nonostante la mia buona volontà, ci possa essere qualche "fraintendimento" o "malinteso" in questa materia sicuramente molto tecnica.

Sintesi intervento Dott. Montanari (alcuni video sull'argomento):
  • le particelle di materia inorganica e non biocompatibile più' sono piccole (nanoparticelle) più sono dannose per l'uomo. Arrivano a penetrare fino nel nucleo delle cellule danneggiando la stessa informazione contenuta nel DNA. La cellula non riesce ad attivare il sistema di protezione che prevede la propria eliminazione, pertanto diventa una cellula che fa riprodurre cellule con informazione corrotta.
  • anche alcuni fenomeni naturali hanno come esito quello di produrre particelle micro e nano, ma è soprattutto l'attività dell'uomo che ne produce in quantità maggiore e soprattutto produce quelle di sostanze maggiormente nocive.
  • l'operazione di innalzamento della temperatura, fino a portare a bruciare il materiale, è un'operazione che produce nanoparticelle. Quindi gli inceneritori producono nano e micro particolato, della peggior specie, in quanto contiene miscelato materiale estremamente vario. Non esistono filtri in grado di trattenere questo materiale cosi' piccolo, e poi, come verrebbero a loro volta smaltiti questi filtri?
  • bruciare il materiale non significa eliminarlo, perché come ben si sa, per la legge della conservazione della massa, il materiale viene semplicemente trasformato, quindi in parte si volatilizza e in parte resta come ceneri di residuato della combustione.
  • per poter "incenerire" i rifiuti è necessario impiegare dell'altro materiale che ne raddoppia quasi la quantità.

Sintesi intervento Dott. Valerio:
  • la regola di base è quella di ridurre, riusare e riciclare i rifiuti. L'obiettivo è quello di arrivare ai rifiuti a zero, nel senso che si riesca ad instaurare un circolo virtuoso per cui tutto rientra nel meccanismo per il recupero e riutilizzo del materiale, o in altre parole, non c'è niente che venga prodotto e che terminato l'utilizzo non si sia in grado di trattare opportunamente per essere nuovamente riutilizzato.
  • allo stato delle cose, la strada da percorrere per andare nella direzione dei rifiuti a zero è necessariamente quella della raccolta differenziata. Dati statistici su base mondiale, evidenziano che i migliori risultati di differenziazione, li si hanno con la raccolta porta a porta.
  • l'analisi dei rifiuti mostra che mediamente i rifiuti prodotti dalle abitazioni hanno un certo tipo di composizione tale per cui, la maggior parte si compone di "materiale umido" da cui si può ottenere concime, mentre il restante può essere trattato con batteri aerobici e anaerobici in grado di biostabilizzare il materiale (in cui è presente una percentuale non indifferente di ferro e vetro). Quest'ultima parte è quella che al momento non trova una soluzione palesemente migliore di altre. Tant'è che tra le varie possibilità di ulteriori trattamenti, c'è anche l'ipotesi di stoccare il materiale biostabilizzato, per essere "ritrattato" in futuro quando ci saranno conoscenze e tecnologie migliori.
L'orientamento del comune di Verona, come riportato nel corso dell'intervento del tecnico nominato dal Comune Ing. Cingolini, è quello di impiegare la "parte secca" residuale come combustibile per l'incenerimento al fine di produrre energia.
Energia che altrimenti dovrebbe comunque essere acquistata e che sarebbe prodotta da centrali ad olii pesanti o centrali a carbone, quindi contribuendo comunque alla produzione di inquinamento.

A fronte di questa osservazione le risposte sono state:
  • Montanari: il confronto tra l'inquinamento prodotto dalle centrali a carbone o olii pensanti con l'inquinamento prodotto dall'incenerimento non è paragonabile: l'incenerimento è ben peggiore ed estremamente dannoso per l'uomo.
  • Montanari: il rapporto economico tra costo di incenerimento e ricavi dati dalla produzione di energia è sempre in perdita, quindi non risulta essere mai vantaggioso.
  • Valerio: i costi di gestione di in inceneritore diminuiscono a fronte dell'innalzamento della quantità di materiale trattato. La quantità di "materiale secco" residuale destinato all'incenerimento risulta troppo scarso per ammortizzare gli elevati costi di gestione, quindi per assurdo si andrebbe a ricercare/raccogliere altro materiale da incenerire.
  • Valerio: il "materiale secco" destinato all'incenerimento ha una percentuale non indifferente di vetro e ferro che non producono benefici al fine di produrre energia, quindi risulta evidente che è meglio trattare tali materiali in modo diverso.
  • Valerio: come risultato dell'incenerimento, vi sono delle ceneri residuali che non venendo "bruciate" e quindi devono essere stoccate. Uno buon sistema di trattamento della "parte secca", a fronte di un buon sistema di raccolta differenziata, produce la stessa quantità di materiale biostabilizzato da stoccare, quindi meglio immagazzinare quest'ultimo piuttosto che le ceneri residuali dell'incenerimento.
Per approfondimenti:

3 commenti:

suburbia ha detto...

E invece se non si sta attenti viene proposto il modello delle crescita continua delgi imballaggi infiniti e poi che dai rifiuti si generi pure energia. Ma a che prezzo di inquinamento. Anche il secondo inceneritore, nella citta di Montanari, la mia, se ne parla come un problema prima di tutto politico poi cittadino e mai scientifico.
Ti segnali questo video scoperto oggi che parla di rifiuti e inceneritori
qui
ciao

Mauro Alloro ha detto...

Ti ringrazio per la segnalazione.

Anonimo ha detto...

L'inceneritore è un produttore di nanopolveri. E' stato scientificamente provato che provocano leucemie, linfomi e altro. Bruciare la plastica a 100, 1000 o 10000 gradi non è la stessa cosa di bruciare gas metano o benzina. In tutto il mondo hanno bloccato le loro installazioni e la comunità scientifica internazionale si sta interrogando sulla opportunità di realizzarne altri. Tra meno di 30 anni le risorse petrolifere saranno scarse e non ci sarà probabilmente il problema degli imballaggi plastici perchè costeranno talmente tanto che dovremo tornare al riutilizzo di quei pochi esemplari di taniche rimaste. I politici (e molti giornalisti ) non riescono a guardare oltre i propri 5 anni di legislatura se va bene. Per fortuna ci sono i Verdi come Pecoraro Scanio (http://www.pecoraroscanio.it/index.php?pageId=5 )o anche come altri che recentemente si stanno ponendo dei dubbi su certe scelte come Vaccaro (http://www.guglielmovaccaro.it/myblog/). Evidentemente qualcosa sta cambiando e i 40 enni hanno cominciato a comprendere che se non cambiano la propria visione del servizio che svolgono per i loro elettori, forse a 50 anni dovranno già cercarsi un nuovo lavoro