Si è conclusa ieri a Roma la conferenza fortemente voluta da D'Alema perchè il problema dell'Afghanistan non è solo Militare e di sicurezza ma è anche quello di dare ai cittadini Afghani le certezze che consentono il progressivo miglioramento delle condizioni di vita del paese.
L'obiettivo è quello della creazione di uno stato di diritto in Afghanistan, e nella conferenza finale D'Alema ha riferito che i nostri tecnici di diritto hanno collaborato con gli Afghani per dare indicazioni su come ottenere questo obiettivo.
Non trovate che sia paradossale il fatto che siano i tecnici italiani che danno indicazioni per la creazione di uno stato di diritto, dove (tralasciando il grave problema dei condannati che ci governano) i problemi della nostra macchina giudiziaria fanno sì, che per noi cittadini, non vi sia certezza nell'applicazione del diritto!
Non scordiamoci inoltre che i nostri rappresentanti al governo e parlamento hanno spesso dipinto i nostri amministratori della giustizia come deviati e di parte, quindi adesso diventare degli insegnanti...
Mi è piaciuta la lettura di "A un cittadino che non crede nella giustizia" di Gian Carlo Caselli e Livio Pepino.
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